Vacanze in bici: tre destinazioni insolite da scoprire

Vacanza in bici o con la bici al seguito, per qualche pedalata in paesaggi mozzafiato: tre luoghi che ti sorprenderanno.

1. Le Isole Azzorre: São Miguel

Isolate in mezzo dell’Oceano Atlantico, isole di vulcani e natura rigogliosa, le Azzorre sono il paradiso per gli amanti della natura.

São Miguel, raggiungibile in aereo da Lisbona, è l’isola più grande dell’arcipelago. Un’isola di un verde lussureggiante, poco sfruttata, selvaggia e brulla. 

Il clima, qui, non è sempre gentile: i venti possono soffiare forte e le piogge comparire all’improvviso, ma è un luogo magico. Un luogo magico non solo per gli amanti della natura, ma anche per gli amanti della bici da corsa, unica prerogativa: non spaventarsi dinnanzi ad acquazzoni improvvisi e salite impegnative.

São Miguel offre paesaggi spettacolari, come quello di Sete Citades, un cratere vulcanico che ospita due laghi gemelli, o il Lagoa do Fogo, lago in cima a un cratere. E proprio l’ascesa verso il maestoso Lagoa de Fogo è uno degli itinerari in bici imperdibili. Una salita secca e impegnativa, che dopo lo scollinamento scende in picchiata verso il mare, su una strada che si fa largo tra i cespugli di peonie (qui la traccia). Proprio su questa strada nel 2021, nel silenzio della natura e nel bel mezzo della mia pedalata, mi sono fermata per seguire in diretta la finale dell’inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Tokyo. Se ci passate, provate a chiedere a quelle peonie se si ricordano anche loro delle urla dei telecronisti italiani.

Sulla costa settentrionale dell’isola, si estendono le piantagioni di tè, le uniche in Europa, alternate a paesini di pescatori con casette bianche e blu. Nell’entroterra, innumerevoli fonti termali dove rilassarsi dopo una passeggiata o un giro in bici, come la fonte di Furnas, che si raggiunge con un dolce sali e scendi dalla costa, attraversando la nebbiolina mattutina, qui il percorso.

Il traffico a São Miguel è quasi inesistente, il flusso di turisti molto limitato, le strade ben tenute e il clima mite quasi tutto l’anno, un’angolo di pace rispetto ad altre isole atlantiche, dove si possono combinare escursioni, relax e pedalate.

NB: Sull’isola sono presenti due noleggi bici, tuttavia la scelta è abbastanza limitata, se siete abbastanza esigenti, considerate la possibilità di portare la vostra bici.

2. Alla scoperta di Creta tra mare, olivi e tornanti

Isola Greca più estesa e varia, ricca di paesaggi diversi e di alcune tra le più belle spiagge al mondo, Creta è un’isola tutta da scoprire. Adatta a chi ama la vita da mare, a chi preferisce isolarsi nella natura incontaminata, a chi vuole avventurarsi in trekking di più giorni, a chi è alla ricerca di siti di interesse storico (basti pensare che qui giaceva Knosso) e a chi non sa rinunciare alla bici.

A Creta non manca proprio nulla, tranne il clima canario in inverno, unico motivo per il quale non mi sono ancora trasferita su una delle sue colline ricche di olivi. Per Creta, data la sua ampiezza, servirebbe una guida a sé.

La costa occidentale ospita le spiagge più scenografiche, come Falassarna, la celeberrima Balos e la bellissima Elafonissi. Le spiagge possono essere raggiunte con la panoramica strada costiera o addentrandosi nell’entroterra: dal bel porticciolo di pescatori di Kissamos si abbandona la costa e ci si fa strada tra gli olivi, che dopo poco lasciano spazio alle montagne rossastre, fino a raggiungere le Gole di Topolia, tappa imperdibile in bici e sosta gastronomica doverosa, grazie alle taverne tipiche, che offrono gli immancabili dakos cretesi e la migliore carne alla griglia.

L’entroterra cretese varia spesso, da strade collinari e gentili, si passa a terreni più montagnosi e aspri con strade che ridiscendono verso le spiagge spesso ripide e ricche di tornanti, una goduria. Come la strada che attraverso le Gole di Imbros porta a Chora Sfakion, spettacolare è riduttivo. E proprio a Chora Sfakion, dopo aver gustato una sfakian pie, si abbandonano le bici e si imbocca a piedi il Sentiero Europeo E4, che porta a Loutro, Finikas, Agia Roumeli e Paleochora. Qui siamo sulla costa meridionale e ci si può imbarcare per l’isoletta di Gavdos, oppure esplorare le spiagge più selvagge, come Preveli o la famosa Matala.

3. In Giordania lungo la Strada dei Re

Un viaggio in Giordania parte, quasi sempre, dalla capitale Amman: caotica, vivace, rumorosa, inebriata dal profumo di caffè al cardamomo e dalla dolcezza del knafeh. Amman ha un’anima tradizionalista che si mescola con una più contemporanea, che strizza l’occhio alle correnti indie europee. Non è una città indimenticabile, ma merita di essere vissuta. Da Amman, d’obbligo un’escursione nel bellissimo sito archeologico di Jerash, risalente a più di 6500 anni fa.

Da qui inizia il divertimento, imboccando Strada dei Re, che da 5000 anni collega il Paese. Quello in Giordania, solcando l’antica via può essere, a scelta, un viaggio interamente in bici, un viaggio interamente in auto o un viaggio che alterna i due mezzi. Seguendo la Strada dei Re, da Amman si raggiunge in poco tempo Madaba, antico sito biblico e oggi vivace cittadina ricca di arte e cultura ai piedi del sacro Monte Nebo. Dalla cima si ammira tutta la vasta terra giordana, fino al Mar Nero, dove porta la Strada dei Re, che si fa largo tra montagne aride e paesaggi che sembrano appartenere a un altro mondo. Le strade sono talvolta strette, con tanti tornanti, spettacolari, tra le più belle mai viste.

Dal Mar Nero si risale inerpicandosi sui pendii della montagna, si imbocca nuovamente la Strada dei Re. Il tratto che da Madaba porta verso a Dana è il più spettacolare, in questo video una vaghissima idea della bellezza del luogo.

La strada attraversa il Canyon di Mujib e si può prevedere una piccola deviazione per soggiornare lungo il fiume, caratterizzato da sorgenti termali. Qui i turisti sono molti meno, i luoghi schietti e autentici, come piace a me.

Ripresa la strada ci si ferma per una visita e un succo di melograno al bel Castello di Kerak e al sito di Khirbet Al-Dharieh e si prosegue per la magica Riserva della Biosfera di Dana, per un trekking con viste mozzafiato. Da Dana un’ultima sosta al Castello di Shobak e poi si riparte diretti a Wadi Musa, luogo di accesso alla magica Petra. Petra, una delle sette meraviglie del mondo moderno, e con buone ragioni. La visita all’intero sito seguendo il Petra Trail (consiglio vivamente di fare tutto il percorso, di circa 20 km) e al vicino sito di Piccola Petra sono imprescindibili per ammirare al meglio la maestosità del luogo. Un posto spettacolare, uno dei più belli al mondo, ma non sono sicuramente la prima a dirlo.

Da Petra si segue poi per il Wadi Rum, il deserto Giordano, che si può visitare grazie ai tour organizzati in jeep e nel quale si può passare la notte in uno dei tanti campi beduini turistici. Nel Wadi Rum, detto anche Valle della Luna, le formazioni rocciose si mescolano con le dune di sabbia, che al tramonto acquisiscono un caratteristico colore rossastro, regalando sfumature ricche e vibranti.

Pedalerete in uno di questi luoghi o l’avete già fatto? Fatemelo sapere!

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