Come scalare Galibier e Alpe d’Huez in un weekend

Anche con pochi giorni a disposizione e in un solo weekend, si possono depennare dalla lista due delle salite più epiche del ciclismo: Col du Galibier e Alpe d’Huez

Per chi si è avvicinato al ciclismo da poco, questi nomi suoneranno sicuramente familiari. Ma per chi è cresciuto con il ciclismo, guardando infinite tappe del Tour de France su piccoli televisori, con il caldo afoso dell’estate appiccicato addosso e boccheggiando senza aria condizionata, questi nomi non suonano familiari, piuttosto fanno venire i brividi. Sono una di quelle bambine cresciute giocando in spiaggia con le biglie dei grandi campioni, ritagliando articoli di giornale sui ciclisti di fine anni novanta che amavo (di Ullrich, su tutti). Per me, questi due nomi portano con sé tutta l’epicità della storia del ciclismo su strada: Col du Galibier e Alpe d’Huez.

Inspiegabilmente, non avevo mai avuto l’occasione di scalare queste due montagne epiche: era ora di spuntarle dalla mia lista di salite da fare assolutamente almeno una volta nella vita.

Per affrontare entrambe le salite con un solo weekend a disposizione, si può alloggiare a Bourg d’Oisans. Sita ai piedi dell’Alpe d’Huez, questa graziosa cittadina è un paradiso per gli amanti del ciclismo: noleggi di biciclette, negozi di souvenir a tema e, naturalmente, boulangerie e caffè perfetti per una pausa dopo le pedalate. Nella zona ci sono molti Airbnb e campeggi con piscine panoramiche che regalano una vista rigenerante sulle montagne. Non è il punto di partenza più comodo per raggiungere il Galibier, ma è conveniente per affrontare più di una salita. Qualora si volesse optare per un punto di partenza più vicino al Galibier, si può invece soggiornare nelle zone di Briançon, che non ha bisogno di presentazioni, o La Grave.

Da Bourg d’Oisans la scalata al Col du Galibier misura un totale di 46.5 kms per 1810 di dislivello, con la strada che raggiunge i 2.642 metri sul livello del mare, qui la traccia Strava.

Sono numeri che possono spaventare, ma in realtà tutta la prima metà è estremamente gentile e pedalabile e le pendenze crescono solo per brevi tratti, toccando la doppia cifra solamente negli ultimi chilometri.

Le viste lungo tutto il percorso sono spettacolari, soprattutto dopo lo scollinamento del Col du Lautaret, imprescindibile per raggiungere la vetta del Galibier. Da questo punto in poi ogni pedalata regala un nuovo scorcio, facendo dimenticare la fatica. Una volta in cima, dopo le foto di rito, obbligatoria una sosta al rifugio prima della galleria, per una fetta di crostata ai mirtilli da volare via.

Tornati a Bourg d’Oisans, per cena si può fare una sosta al Cafè du Centre, con un ambiente informale, una carta meno banale dei ristoranti più turistici e dessert indimenticabili (dopo il Galibier, ce li meritiamo ancor di più). La cucina regionale non è sicuramente leggera, ma i formaggi locali e i tanti piatti che li utilizzano, sono irrinunciabili.

Il giorno successivo imperdibile l’epica scalata dell’Alpe d’Huez. L’Alpe d’Huez misura solamente 12 chilometri, ma ha una pendenza media dell’8,6% con alcuni tratti decisamente impegnativi, soprattutto all’inizio della salita. Dopo un piccolo incidente con un altro ciclista, mi sono ritrovata senza il 28 e il 30 e con il Galibier ancora nelle gambe e il sole caldo di luglio sulla schiena, ho sofferto particolarmente nella prima parte, scalando la salita in modalità rapporto fisso. [Tornata a casa ho poi scoperto che il forcellino del cambio era completamente rotto, alla fine nella sfiga sono stata fortunata a riuscire a salire fino in cima senza drammi.]

Ognuno dei 21 leggendari tornanti dell’Alpe d’Huez è dedicato a un ciclista che ha trionfato su questa strada, i nomi familiari del passato accompagnano così lungo la scalata, evocando ricordi e alleggerendo la fatica.

Non solo: per un ricordo della giornata, su tutte le salite famose della zona, ci sono decine di fotografi pronti a immortalare tutti i ciclisti e i motociclisti di passaggio. Le foto possono essere poi acquistate online sui vari siti a un prezzo non proprio conveniente (tra i 15 e i 20€), io ovviamente non mi sono lasciata scappare questo souvenir fotografico!

Con solamente due giorni a disposizione, mi sono limitata a scalare Galibier e Alpe d’Huez, ma la zona è un paradiso per gli amanti del ciclismo. Con più giorni a disposizione, vale assolutamente la pena esplorare altre salite epiche, soprattutto il Col de la Croix de Fer e il Tèlègraphe.

Prima di ripartire, con la promessa di tornare presto, rimane solo una cosa da fare: comprare le prime due pietre miliari e iniziare una nuova collezione.

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